Tutto quello che devi sapere sulla muta da triathlon… e qualche consiglio
Abbiamo chiesto a Dario Chitti, ambassador Garmin oltre che campione italiano U23 di triathlon olimpico, di spiegarci tutto, ma proprio tutto quello che c’è da sapere sulla muta da triathlon, dall’ABC ai consigli per utilizzarle al meglio.
Perché si usa la muta da triathlon?
La funzione principale della muta da triathlon è quella di proteggere dal freddo nella frazione di nuoto. Per questo si utilizza, di solito, nelle gare di inizio stagione, quando la temperatura dell’acqua è più bassa. L’utilizzo della muta ha però anche un effetto secondario: aumenta la galleggiabilità e questo può fare la differenza soprattutto nelle gare al lago dove, lo sappiamo tutti, la galleggiabilità è minore rispetto a quella che si ha con l’acqua salata del mare.
Non solo. Nuotare con una muta da triathlon ci permette di essere più veloci. Per questo è apprezzata in particolare dai triatleti che hanno nel nuoto il loro punto debole. La muta riduce l’attrito in acqua, facilita la nuotata e permette loro di guadagnare qualche secondo rispetto agli avversari nella prima frazione, per poi magari recuperare in bici o nella corsa.
Quando usare la muta da triathlon
La FITRI regolamenta l’utilizzo della muta in base alla distanza da percorrere a nuoto e, soprattutto, alla temperatura dell’acqua. In linea di massima, sotto i 18° la muta da triathlon è obbligatoria, tra i 20° e i 24° è facoltativa, sopra ai 24° è vietata. Per gli Over 50 invece è sempre consentita.
Quando l’uso è facoltativo, sono in tanti a ricorrere alla muta per affrontare le gare da triathlon, proprio per i motivi descritti in precedenza. A meno che fuori dall’acqua non faccia molto caldo. In questo caso meglio gareggiare senza muta: si farà un po’ più fatica a nuotare ma l’acclimatamento prima di entrare in acqua sarà migliore.
Come scegliere la muta da triathlon
Per scegliere una muta da triathlon occorre valutare il materiale con cui è realizzata, lo spessore, la morbidezza.
- Materiale
Una muta leggera sarà molto più performante. Per fortuna oggi la tecnologia ci viene incontro e anche le mute più basiche sono realizzate in materiali abbastanza leggeri. - Spessore
La muta da triathlon è di norma più spessa sulle gambe, che è la parte del corpo che affonda di più, e più sottile sulle braccia. Una muta sottile agevolerà la nuotata ma, attenzione, riparerà meno dal freddo. Tenetene conto. - Morbidezza
Più la muta è rigida e stretta, più vi ostacolerà nei movimenti: nella bracciata, ma anche, ad esempio, nella respirazione. E potrebbe crearvi problemi anche con la circolazione.
In base alla combinazione di queste tre caratteristiche tecniche e al prezzo, le mute da triathlon possono essere raggruppate in tre fasce:
- Entry level
È la muta da triathlon più economica. La consiglierei solo a chi sta iniziando, a chi si sta avvicinando alla triplice e magari deve affrontare una gara in cui la muta da triathlon è obbligatoria ma non si è ancora deciso all’acquisto. - Media
È una buona via di mezzo, che mi sento di consigliare praticamente a tutti. Magari ha qualche accorgimento in meno rispetto a modelli più costosi, ma ha caratteristiche comunque valide in termini di rigidità e spessore. - Top di gamma
Sono le mute da triathlon più leggere, e migliorano la prestazione, ma non sono sempre adatte. Se dovete gareggiare in acque molto fredde, ad esempio, vi consiglio di scaldarvi molto bene prima di entrare in acqua.
Un consiglio. Non lasciatevi abbagliare dalle mute che vedete su altri atleti o dalle offerte su internet: non è detto che siano quelle giuste per voi. Ogni muta da triathlon ha le sue caratteristiche. È sempre meglio provarle, anche in vasca, prima di acquistare. Spesso le aziende produttrici organizzano sessioni di test per le squadre o i gruppi e a volte è possibile farlo anche prima di una gara. Approfittatene: confrontarvi con un esperto è molto importante.
In alternativa, se siete indecisi e volete provare una muta prima di acquistarla, potete noleggiarla, anche in campo gara. La scelta di una muta da triathlon è particolare, molto più che quella di una scarpa da triathlon o una bici da triathlon. Quindi vi suggerisco di valutare tutti i fattori.
Una muta per ogni distanza di gara
La scelta del modello di una muta da triathlon dipende anche dalle distanze di gara che dovrete affrontare. Sulle distanze lunghe ad esempio, come Ironman e Mezzo Ironman, meglio optare per una muta senza maniche, che offra alle braccia una maggiore libertà. È vero che una muta a maniche lunghe protegge maggiormente dal freddo ma in acqua avrete il tempo per scaldarvi e, d’altra parte, dovendo nuotare per 3,8km, è meglio che le braccia siano il più possibile libere per non affaticarsi eccessivamente su una distanza così impegnativa.
Nelle gare corte invece, come triathlon Sprint e triathlon Olimpico, la frazione a nuoto è più breve e il problema non si pone. Le maniche lunghe, anzi, aumentano l’idrodinamicità. Quindi via libera alla muta da triathlon intera.
Una via di mezzo tra la muta da triathlon a maniche lunghe e quella senza maniche sono i cosiddetti mutini, a mezza manica e mezza gamba. Sono realizzati in neoprene, quindi li utilizzano spesso negli Ironman, mentre nello Sprint e nell’Olimpico l’uso di questo materiale non è consentito.
Aumentano la galleggiabilità ma non proteggono dal freddo.
I consigli per infilare e sfilare la muta da triathlon
Infilare una muta da triathlon, così come sfilarla, non è un procedimento così semplice e rapido, specie se la vostra muta non è una top di gamma. Le entry level e le mute più vecchie sono sicuramente più rigide e questo complica le cose. Tuttavia, con un po’ di pratica e qualche accorgimento, la situazione può migliorare.
Qualche trucco per indossare la muta da triathlon
- Usate guanti e calzini, o in alternativa dei comuni sacchetti di plastica. Vi aiuteranno ad infilare la muta da triathlon, sia nelle gambe che nelle braccia.
- Assicuratevi di essere completamente asciutti prima di infilare la muta, specie se avete appena fatto riscaldamento, di corsa o in acqua.
- Un po’ di borotalco può aiutare a far scorrere meglio la muta, specie nelle zone di ingresso come caviglie, polsi e collo. In alternativa, anche un buon lubrificante può esse d’aiuto.
- Infilate prima di tutto i piedi, poi un braccio alla volta. Se potete, fatevi aiutare.
- La muta da triathlon è stretta e specie in alcuni punti non sarà semplice infilarla e farla scorrere. Non cedete però alla tentazione di pizzicarla, perché potreste causare delle piccole lesioni. Nulla di grave, non influirà sulla sua funzionalità ma, a lungo andare potreste danneggiare la muta fino a doverla buttare definitivamente.
- Un ultimo consiglio: il vostro Forerunner 945 deve essere sempre sotto alla muta, mai sopra! Tanto una volta in acqua dovrete pensare solo a nuotare.
Come togliere la muta in zona cambio
Questa è una fase delicata. Se per infilare la muta avete tutto il tempo a disposizione, per toglierla dovrete essere veloci: in gara ogni secondo risparmiato è prezioso, specie sulle distanze corte.
- Una volta usciti dall’acqua, nel tragitto verso la zona cambio, iniziate ad abbassare la cerniera, tirando l’apposita stringa. Dosate la forza, non tirate troppo bruscamente. Aprite la muta dietro e iniziate a sfilare le braccia, prima una poi l’altra, partendo dalla spalla. Il movimento deve essere rapido e deciso. Arrivati in zona cambio dovreste essere già a metà del lavoro.
- A questo punto abbassate la muta fino alla caviglia e sfilatela. Bloccate con un piede la muta e con l’altra gambe fate uno skip alto, per sfilarla. Se non riuscite, aiutatevi con le mani.
Se all’inizio vi sembra complicato non perdetevi d’animo. La pratica vi aiuterà a rendere entrambe le fasi meno complicate. In fondo anche queste possono – e devono – essere allenate.
Come conservare la muta da triathlon tra una gara e l’altra
Dopo aver utilizzato la vostra muta da triathlon, lavatela bene in modo rimuovere tutti i residui di sudore, sale, sabbia e vaselina (se l’avete utilizzata, che può corrodere il materiale della muta). Lavate la vostra muta da triathlon con acqua e sapone e, soprattutto, asciugatela bene. Io la conservo al contrario, con un po’ di borotalco, che assorbe ogni traccia di umidità.