Differenze tra Stretching, Pilates e Yoga
Stretching, pilates e yoga sono tre discipline ben distinte, spesso considerate simili tra loro per i benefici e effetti prodotti a vantaggio della salute. Tuttavia le tre pratiche si differenziano non solo per la loro storia ma anche per le metodologie su cui si basano e i risultati che consentono di ottenere. Vediamo nel dettaglio quali sono le principali differenze e i punti in comune tra le tre discipline.
Che differenza c’è tra Yoga, Pilates e Stretching
Lo stretching nasce alla fine del secolo scorso traendo ispirazione dall’aerobica: inizialmente considerato come una fase preparatoria della sessione di ginnastica, durante la quale scaldare i muscoli ai fini dell’allenamento, è diventata nel tempo una disciplina a sé stante capace di includere una serie di esercizi volti al miglioramento della flessibilità e della mobilità muscolare.
Sebbene oggi sia diventato una disciplina sportiva a tutti gli effetti, perfettamente integrata in tutte le routine di allenamento, si differenzia per la capacità di mobilitare anche le articolazioni coinvolgendo non solo i muscoli ma anche tendini e tessuti connettivi.
Lo yoga e pilates, invece, nascono fin da subito come discipline orientate a favorire l’equilibrio del corpo nella sua interezza, con particolare attenzione al rafforzamento del core e dei muscoli del tronco, ma il principio su cui si fondano è rappresentato in particolare dalla connessione tra corpo e mente.
La principale differenza tra yoga, pilates e stretching è infatti di tipo spirituale: attraverso gli asana lo yoga riesce a far fluire liberamente l’energia – o prana – in tutto il corpo, per rigenerare anche la mente. Allo stesso modo il pilates insegna il controllo del corpo attraverso la consapevolezza fondandosi su una stretta connessione tra salute fisica e mentale.
La pratica dello stretching consente di ottenere un benessere fisico duraturo ma che non ha nulla a che fare con la ricerca spirituale, per quanto consenta di allentare le tensioni e favorisca il rilassamento.
Un’altra delle differenze tra yoga, stretching e pilates riguarda la metodologia: nello yoga si coltiva la filosofia del qui e ora attraverso la respirazione consapevole per contrarre e rilassare differenti parti del corpo e allontanare dolore, stress o paure.
Lo stretching si concentra invece esclusivamente sui movimenti attraverso l’allungamento e la contrazione muscolare per prevenire infortuni, preparare la muscolatura all’allenamento o favorire il recupero nel post workout. Il pilates unisce movimenti lenti e ben calibrati alla respirazione con l’obiettivo di tonificare tutto il corpo anche attraverso l’utilizzo di attrezzi e macchinari.
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Sebbene le tre pratiche siano diverse tra loro, tuttavia presentano alcuni punti in comune, vediamo quali sono i principali.
Stretching vs yoga e pilates: i punti in comune
I principali punti in comune tra le tre discipline si individuano da un punto di vista muscolare e articolare: lavorando in maniera naturale sull’apparato locomotore, hanno come obiettivo il raggiungimento di una buona flessibilità.
Si basano sulla pratica di esercizi durante i quali mantenere una fase statica per favorire l’allungamento di tendini e muscoli, che contribuiscono alla mobilitazione delle articolazioni e aiutano a migliorare la postura e l’elasticità muscolare.
Anche gli esercizi di respirazione consapevole si inseriscono tra i punti in comune delle tre attività: sebbene siano una componente essenziale nella metodologia utilizzata nello yoga e nel pilates, quando associati alle posizioni di allungamento nello stretching ne potenziano gli effetti contribuendo ad allentare le tensioni muscolare.
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