Cosa significa pronazione e perché è importante
Sia per gli atleti di livello più avanzato che per i semplici appassionati di running, concetti come supinazione e, soprattutto, pronazione sono di fondamentale importanza per allenarsi al meglio, per riuscire a correre al massimo delle proprie potenzialità e ridurre al minimo il rischio di lesioni.
Ma cos’è la pronazione e perché è così importante? Il termine indica il movimento che il piede compie naturalmente durante la corsa o la camminata, influenzando non solo le prestazioni ma anche la possibilità di prevenire gli infortuni. Durante la corsa infatti, quando la pianta del piede tocca il terreno, la caviglia compie una leggera rotazione verso l’interno, sul lato dell’alluce, in modo da scaricare sull’arco plantare l’impatto provocato dal peso corporeo. Un’errata postura o un disallineamento dell’asse della caviglia rispetto alla gamba possono avere effetti negativi sia in termini di prestazioni che per il benessere. Un’analisi puntuale e realizzata da esperti del settore è pertanto necessaria per comprendere al meglio l’efficacia della propria postura e apportare eventuali correzioni.
Molto importante è, inoltre, dotarsi di dispositivi in grado di rilevare le dinamiche di corsa e misurare sia le prestazioni che i progressi. Il Running Dynamic Pod di Garmin, associato agli smartwatch per il fitness compatibili, consente di monitorare ogni aspetto del gesto atletico, dall’inclinazione del busto al tempo di contatto con il suolo fino al bilanciamento del piede sia destro che sinistro, per aiutarti a comprendere la tua tecnica di corsa per apportare miglioramenti, ridurre il rischio di infortuni e migliorare le performance.
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Come riconoscere la pronazione
Prima di entrare nel dettaglio e capire cosa si intende per pronazione, è importante fare una breve ma necessaria premessa di carattere biomeccanico e riassumere i movimenti, e i compiti, del piede in questa attività dinamica. Vediamoli brevemente:
- Appoggio: è la fase deputata ad ammortizzare il peso del corpo. Inizia quando la parte esterna del plantare tocca terra e continua fino a quando l’intera superficie è a contatto con il suolo e può assorbire al meglio l’energia dell’impatto e consentire ai muscoli delle gambe di caricarsi per la spinta.
- Spinta: nella fase di spinta, il tallone si solleva dal suolo e il piede funge da leva e fornisce la forza necessaria per spingere il corpo in avanti. La potenza e l’efficienza di questa azione sono essenziali per la velocità e la fluidità della corsa.
- Volo: una volta terminata la fase di spinta, la gamba effettua un movimento oscillatorio da dietro verso l’avanti, staccandosi dal contatto con il suolo e predisponendo il corpo per un nuovo appoggio, consentendo così la progressione. Questa fase è ciò che differenzia la corsa dalla camminata.
Come verificare pronazione o supinazione
Per chi corre, l’appoggio sul terreno è dunque l‘elemento principale per capire la pronazione del piede e consentire di operare una serie di scelte utili per migliorare la propria azione e per mettersi, per quanto possibile, al sicuro dall’insorgenza di dolori e infortuni alle articolazioni. A tale proposito può essere di grande utilità effettuare un test dell’appoggio, un’analisi biomeccanica che permette di rilevare la postura dell’atleta e verificare la pronazione, che può essere suddivisa essenzialmente in tre tipologie:
- Neutra: in questa condizione la caviglia, che si flette verso l’interno con un inclinazione di circa il 15%, è sostanzialmente allineata alla gamba, in una condizione che permette al piede di distribuire l’energia dell’impatto in modo uniforme, prima sulla parte esterna e poi sulla parte anteriore. Si tratta della postura ideale per una corsa efficace e sana.
- Eccessiva: si verifica quando la caviglia tende a spingere in maniera preponderante verso l’interno in ogni fase dell’appoggio e perfino della spinta. Un runner con iperpronazione consuma le suole delle scarpe nella parte interna del tallone e lungo l’alluce: si tratta di una situazione che può causare stress su ginocchia e fianchi e aumentare il rischio di lesioni.
- Ipopronazione: conosciuta anche con il termine di “supinazione”, si verifica quando il piede rotola eccessivamente verso l’esterno, in particolar modo nella fase di spinta. Osservando le scarpe di un runner interessato da questa problematica, è possibile notare un’usura eccessiva nel bordo esterno della suola. Anche questa postura, se troppo accentuata, può causare problemi e lesioni: il mal di schiena dopo la corsa è, in questo senso, un classico esempio.
Riconoscere la pronazione, ove presente in maniera significativa, è fondamentale per i runner avanzati e per i neofiti poiché consente di godere appieno dei benefici della corsa e di svolgere l’attività sportiva in maniera sana al sicuro dagli infortuni. Ma non solo: essere a conoscenza di possibili problemi di carattere posturale sull’appoggio plantare consente di scegliere le scarpe ideali per il proprio allenamento e di adottare misure correttive, come esercizi specifici o l’utilizzo di appositi plantari, che devono sempre essere consigliati da personale esperto nel settore.
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