BY#21 – Prenditi la vita che vuoi
Nella vita non ci sono scelte giuste o sbagliate. Ci sono scelte che possono sembrare azzardate, apparentemente poco sagge, ma ci permettono di essere felici, di rispettare ciò che siamo e desideriamo. E spesso ci vuole coraggio per farle. Beat Yesterday è anche questo.
La storia di Gianmaria
Gianmaria Di Loreto è abruzzese, oggi ha 40 anni, lavora come elettricista e segue la sua passione: pedalare, scoprire posti nuovi, sfidare le salite. La sua vita però non è stata sempre così. Fino a pochi anni fa viveva a Roma, lavorava come grafico e aveva una sua agenzia.
“Ero venuto via da L’Aquila, dalla provincia in cui ero nato, per cercare nuove opportunità. Le ho trovate, amavo moltissimo il mio lavoro, ma mi sono anche ritrovato in una vita che non era mia e che non mi lasciava tempo per nulla al di fuori del lavoro. Non avevo orari ma, in compenso, un sacco di cattive abitudini: ero un fumatore incallito con un debole per la birra; non avevo tempo per fare sport e le mie abitudini alimentari non erano delle migliori. Avevo addosso 20-30 kg di troppo e le mie analisi erano pessime.”
Tutto cambia tra il 2014 e il 2015, quando Gianmaria decide di cambiare lavoro e di tornare in Abruzzo, a Civitella Roveto. In quei mesi scopre una incredibile compagna di viaggio: la bici da strada.
“Prima di allora non avevo mai fato più di qualche uscita in MTB, nel weekend. Un’uscita delle mie, con qualche km tra pause caffè e sigaretta. La bici da strada è stata una scoperta: sono rimasto folgorato! Ho iniziato senza nemmeno troppa convinzione ma poco alla volta ci ho preso confidenza.”
Una nuova vita
Tornare a casa, cambiare lavoro, scoprire una nuova passione sono stati, per Gianmaria, stimoli nuovi e importantissimi.
“La routine del dopo lavoro ha lasciato spazio alla mia nuova passione: ho iniziato ad allenarmi con regolarità, ogni sera. Ho abbandonato le sigarette e seguito una dieta equilibrata arrivando a perdere circa 22 kg. Ho, letteralmente, iniziato una nuova vita. Ho recuperato tutto quello che mi ero perso negli ultimi anni e pedalando ho riscoperto luoghi che prima avevo sempre e solo attraversato in modo distratto, veloce, senza prestare attenzione. È questa la cosa che amo di più del ciclismo: poter prendere la bici e andare, conoscere posti nuovi. E ho scopetto di amare le salite, le lunghe distanze e la fatica.”
“Dopo un anno e mezzo mi è venuta la voglia di vivere un’esperienza unica e indimenticabile. Volevo esplorare posti nuovi, scalare ogni salita che avrei potuto incontrare, soprattutto quelle leggendarie delle Alpi, di cui avevo solo sentito parlare; volevo scoprire cosa volesse dire mettersi in gioco, pedalare per giorni e giorni con qualsiasi condizione atmosferica. Volevo vedere fino a dove sarei potuto arrivare e dimostrare che, impegnandosi, si può fare tutto. Così mi sono dato un obiettivo: attraversare con la mia bici tutto l’arco alpino: poco meno di 2.000 km tra le montagne, con 50.000 metri di dislivello positivo, in soli 12 giorni. Gli unici che avevo di ferie.”
Un Beat Yesterday dal gran finale
“Non sapevo se ce l’avrei fatta. Io, che nemmeno tanto tempo prima ero un sedentario in sovrappeso. Ed erano in tanti a consigliarmi di rinunciare. Lascia stare, mi dicevano, non fa per te, questa è roba da ciclisti veri. Però ero molto determinato, dovevo provarci, anche per mettere a tacere le paure e i dubbi di chi lo considerava un desiderio impossibile da realizzare. Da quando ho iniziato a praticare sport, i limiti più grandi li ho sempre incontrati nelle parole altrui. Io, invece, volevo osare e vivere la bici a modo mio. La mattina del 27 agosto 2017 sono sceso dal treno, alla stazione di Ventimiglia, ho raggiunto la spiaggia e ho iniziato a pedalare.”
I primi giorni sono filati via lisci, complice anche il bel tempo di fine estate. Una volta entrato nelle Alpi francesi, però, il meteo è cambiato.
“Pedalare tra i ghiacciai, a 2.800 metri, spesso con la pioggia fin dal mattino, mi ha fatto sentire un po’ spaesato. Sullo Stelvio ho preso la prima neve. Al Passo del Gran San Bernardo c’erano 0 gradi, un vento fortissimo e nubi cosi fitte che non si vedeva a un metro di distanza. Ho tentennato un po’ ma non ho mai pensato di mollare, di tornare indietro. Nei momenti più critici mi sono fermato, aspettando che il peggio passasse e poi sono ripartito. Più andavo avanti e più acquisivo sicurezza. Spesso mi sono sorpreso a sorridere, anche nei momenti più duri: provavo un vero e sincero piacere per quello che stavo realizzando”.
“Il momento più bello è stato quando sono arrivato a Ortisei, dove mi aspettava lamia famiglia. Abbiamo cenato insieme. Erano preoccupati, glielo si leggeva in faccia, ma non mi hanno mai chiesto di rinunciare, anzi. Mi hanno sempre incoraggiato”.
Il momento più epico, invece, Gianmaria lo ha vissuto nel finale, quando – dodici giorni dopo la partenza da Ventimiglia – ha concluso la sua impresa scalando lo Zoncolan, una delle salite più leggendarie del ciclismo.
“Una salita durissima, ma non impossibile. Il solo pensiero mi aveva tolto il sonno la sera prima, ma l’euforia e la gioia di sapere che ero arrivato alla fine del viaggio mi hanno aiutato a sentire meno la fatica. Arrivare in cima è stata una soddisfazione enorme. Dopo 1.800 km e tutte le più famose salite della Alpi alle spalle, quella era la più temuta ma, anche per questo, è stata la conclusione perfetta.”
Un Beat Yesterday tira l’altro
“Tutte le salite che sono venute dopo, in bici così come nella vita, sono un po’ figlie di quella. Un’esperienza così ti resta addosso, ti insegna ad affrontare ogni cosa che fai, anche i momenti più duri. Ed è stata solo la prima, perché poi ci ho preso giusto. Ho scalato il Teide, il vulcano di Tenerife, partendo dalla spiaggia: da 0 a 3.718 metri sul livello del mare. Appena ho qualche giorno di vacanza cerco nuovi posti da vedere e nuove salite da scalare.”
“Cambiando vita, sono cambiato anche io. Tutti mi dicono che, rispetto a quando vivevo a Roma, sembro un’altra persona. Forse perché, finalmente, ho trovato la mia dimensione”.
Nell’ultimo periodo, Gianmaria ha scoperto anche la corsa e l’arrampicata. La bicicletta però resta il suo primo amore e ha già in mente dove vorrebbe che lo portasse, appena si potrà.
“Sempre sullo Zoncolan, però partendo questa volta dal Nord del Portogallo, attraversando i Pirenei.”
Beat Yesterday non sarà mai l’impresa di cui tutti parlano, non è la vittoria che resterà per sempre nella storia dello sport. Beat Yesterday è la realizzazione di persone comuni che si mettono in gioco sacrificando tempo ed energie per riuscire in qualcosa che la maggior parte delle persone definiscono impossibile. Beat Yesterday non è essere più bravi o più forti di altri, ma avere la volontà di non fermarsi a ciò che si è, per scoprire chi si vuole essere veramente. Questo è Beat Yesterday, questo è essere speciali.
Anche tu hai già superato il tuo personale Beat Yesterday? Vogliamo darti voce, perché tu possa essere di ispirazione e motivazione per tutti gli altri. Raccontaci la tua storia.