BY#24 – Bikepacking per due
Ascoltando le vostre storie siamo sempre più convinti del fatto che la vita, per quanti sgambetti possa fare, offre sempre una seconda possibilità. La possibilità di ricominciare, di reinventarsi. E spesso è la passione per lo sport a guidarvi verso nuovi orizzonti.
La storia che pubblichiamo oggi è quella di Massimilano Ramoni: 58 anni, di Latina, ex dirigente d’azienda del settore farmaceutico. Non solo. Questa storia è anche un po’ di Francesco Cataviello, un suo carissimo amico. Perché il viaggio che ha consacrato la loro ripartenza, dopo un periodo difficile, lo hanno fatto insieme, fianco a fianco. Ed è stato Massimiliano a raccontarcelo.
Beat Yesterday non sarà mai l’impresa di cui tutti parlano, non è la vittoria che resterà per sempre nella storia dello sport. Beat Yesterday è la realizzazione di persone comuni che si mettono in gioco sacrificando tempo ed energie per riuscire in qualcosa che la maggior parte delle persone definiscono impossibile. Beat Yesterday non è essere più bravi o più forti di altri, ma avere la volontà di non fermarsi a ciò che si è, per scoprire chi si vuole essere veramente. Questo è Beat Yesterday, questo è essere speciali.
Anche tu hai già superato il tuo personale Beat Yesterday? Vogliamo darti voce, perché tu possa essere di ispirazione e motivazione per tutti gli altri. Raccontaci la tua storia.
Partiamo dal principio
Fino a due anni fa Massimiliano era uno stimato dirigente d’azienda. Al lavoro – almeno fino a quel momento – aveva dedicato tutta la sua vita, sacrificando famiglia, vita privata, tempo libero.
“Poi il classico epilogo: riorganizzazione aziendale, tagli al personale e io mi sono ritrovato senza lavoro. Non avevo problemi economici, sono sincero, ma una volta tagliato fuori credevo di aver perso tutto. Era impossibile essere assunto da un’altra azienda, a 56 anni, nella stessa posizione, così per un po’ di tempo mi sono occupato di consulenza. Non era quello che desideravo, però”.
Con un amico, Massimiliano fonda nel 2020, la Ital Cycling Promotion, una società che organizza e promuove escursioni di cicloturismo.
“Lo sport per me è sempre stato una filosofia di vita. Ho giocato a calcio, a tennis, ho corso, ho fatto palestra. Le mie due grandi passioni, però, sono lo sci e il ciclismo. Poterne abbracciare una per costruire una nuova attività mi ha permesso di ricominciare a fare qualcosa che mi piace e che mi dà soddisfazione”.
Uno dei primi tour ad entrare tra le proposte ai clienti è quello tra Napoli e la Costiera Amalfitana. “Lo conoscevo, perché l’ho sperimentato in prima persona, a luglio del 2020”.
Un Beat Yestrerday di coppia
Anche Francesco Cataviello è un ex dirigente d’azienda, e anche lui era rientrato nei famigerati tagli al personale.
“A differenza mia, Francesco non è un grande sportivo, ma a fine 2019 si è comprato una bici, una MTB, e con grande forza di volontà, spronato anche da me, ha iniziato a pedalare. Dopo il lockdown abbiamo fatto le prime uscite lunghe insieme. Deve averci preso gusto perché è arrivato a chiedermi di fare in MTB il Cammino di Santiago. Mi pareva eccessivo, così gli ho proposto un giro più fattibile, più corto ma comunque molto bello: la costiera amalfitana”.
A luglio 2020 sono partiti insieme da Latina, diretti a Castellabate.
“Abbiamo toccato Formia, Pozzuoli, poi ci siamo imbarcati sul traghetto per Ischia e abbiamo fatto il giro dell’isola. Tosto direi: 50 km con circa 1000 mt di dislivello. Tornati a Pozzuoli ci siamo diretti a Sorrento, poi Pompei, Salerno, Amalfi, passando per la bellissima costiera amalfitana, prima di arrivare a Castellabbate. Al ritorno abbiamo accorciato il giro, passando da Cetara e tagliando per Cava dei Tirreni. Siamo arrivati a Napoli, abbiamo visitato la città, poi siamo stati a Posillipo. Avremmo voluto fermarci per la notte, ma non abbiamo trovato un solo letto libero. Così abbiamo deciso di proseguire fino a Latina, per un’ultima tappa, Napoli-Latina, di 165 km filati. Per lui era una scommessa e ho cercato di spronarlo, di incitarlo. E ci siamo riusciti”.
“È stato un bellissimo viaggio. Ero stato spesso in quei posti ma sempre in macchina o in moto. In bici è tutta un’altra cosa. Sono riuscito ad apprezzare i colori, i profumi, e i dettagli del paesaggio che prima non avevo mai notato”.
“Ho vinto la sfida con me stesso. Quando ho perso il lavoro pensavo mi avessero tolto tutto. Prima avevo un ruolo anche sociale importante, riconosciuto, gestivo delicati equilibri e grosse responsabilità e poi mi sono ritrovato a fare il consulente. Sentivo che dovevo fare qualcosa di diverso dal cercare un lavoro che non riuscivo a trovare e dal fare cose che non mi piacevano. La bici mi ha dato la possibilità di cominciare a fare qualcosa di nuovo, mi ha dato nuovi progetti e una prospettiva diversa sulla vita. Una vita che non è più fatta solo di lavoro, a scapito di tutto il resto. Ho smesso di cercare di tornare ad essere quello che ero prima. Ho capito che l’azienda per cui ho lavorato mi ha dato tanto, ma era arrivato il momento di cambiare vita e di trovarle un nuovo significato. Grazie alla bici oggi, a 58 anni, sono una persona nuova”.