Ciclocomputer cardiofrequenzimetro: quando il cuore diventa importante
Così come per il running, anche nel ciclismo è sempre più importante conoscere tutti i parametri di allenamento e, in particolare, il battito cardiaco e la potenza. Se per il secondo abbiamo già affrontato il discorso delle zone di potenza, per approfondire l’uso di un ciclocomputer cardio ci siamo fatti aiutare da Andrea Toso, amico e ambassador di Garmin.
Ciclocomputer con cardiofrequenzimetro: perché ci serve e come funziona
Perché è importante conoscere la nostra frequenza cardiaca? Perché partendo da questo valore possiamo definire la nostra soglia aerobica e quella di switch in anaerobica, quando cioè il nostro organismo inizia a utilizzare solo gli zuccheri per produrre l’energia che gli occorre. La soglia anaerobica si può allenare e, d’altra parte, il cuore è un muscolo che può e deve essere allenato con lavori mirati.
Per ottimizzare i nostri allenamenti di ciclismo – così come la performance in gara – dobbiamo tenere conto del consumo di benzina, cioè le nostre scorte energetiche, e dei giri del nostro motore, quindi della frequenza cardiaca. Ecco spiegato il motivo per cui diventa fondamentale avere un ciclocomputer con cardiofrequenzimetro.
Il cardiofrequenzimetro, integrato nella fascia cardio e collegato tramite ANT+ o Bluetooth al nostro ciclocomputer GPS, ci comunica in tempo reale il numero di battiti al minuto visualizzando tutti i dati di frequenza cardiaca sul display del nostro Edge. Oltre alle fasce cardio potete utilizzare gli orologi Garmin con sensore cardio al polso dotati di tecnologia Broadcast HR, come gli smartwatch della serie fēnix o Forerunner.
L’allenamento con un ciclocomputer cardio
Il valore della frequenza cardiaca o bpm (cioè il numero di battiti che il nostro cuore compie al minuto), varia moltissimo da persona a persona, in base all’età, al sesso, alla genetica, all’allenamento, alla qualità della respirazione, ma anche in base alle condizioni climatiche (vento o umidità), alla stanchezza pregressa, al riposo e all’alimentazione. Lo stesso atleta, percorrendo la medesima salita in due momenti distinti, può far registrare valori differenti. Ben più della velocità al km, sarà la frequenza cardiaca ad indicare la qualità del nostro allenamento e il nostro stato di forma.
Fate una prova.
Battezzate una salita e, una volta fatta, registrate il numero di battiti. Tornate a casa e allenatevi per due mesi, quindi provate a farla di nuovo. Se vi sarete allenati in modo efficace, il valore della frequenza cardiaca sarà più basso. Se sarà maggiore, vorrà dire che avrete fatto più fatica e che, quindi, la vostra preparazione è da rivedere. Se volete approfondire l’argomento potete trovare qualche spunto interessante su come usare il cardiofrequenzimetro per allenarsi e qualche consiglio su come abbassare i battiti cardiaci per migliorare le performance.
I ciclocomputer cardio di Garmin vanno oltre alla frequenza cardiaca
Abbiamo detto che monitorare i battiti cardiaci è importatissimo, ma non è l’unico parametro che può aiutarvi a migliorare in allenamento e in gara. Per una panoramica completa delle vostre performance potete estendere le funzionalità del vostro ciclocomputer cardiofrequenzimetro associando anche il misuratore di potenza Vector 3 per ottenere la misura esatta del vostro sforzo.
Il Vector 3 ci dirà, ad esempio, come è cambiata la spinta da un allenamento a un altro, o – all’interno della stessa uscita – dalle ripetute in salita a quelle in piano. Ci dirà quanti watt si perdono con la stanchezza progressiva e pregressa, o quanti secondi lavoriamo in piedi sui pedali o, ancora, quanti watt ci sono di differenza tra le due posizioni (per non dire su una bicicletta da crono la differenza sulle prolunghe).
Alla fascia cardio e al misuratore di potenza (nel caso di Vector 3 anche di cadenza) potete anche affiancare un sensore di velocità. In caso di uscite su percorsi molto tortuosi o costellati di gallerie (dove non arriva il GPS), potrete contare su dati di velocità e distanza affidabili poiché registrati direttamente dal mozzo della bicicletta.
E non è finita qui: sui nuovi ciclocomputer Edge 530 e 830 e sul nuovo cardiofrequenzimetro Forerunner 945, la fascia cardio misura anche la frequenza di respiri al minuto. Un dato molto importante, che ci permette di migliorare la qualità della respirazione.