Fascia cardio addio, o almeno, arrivederci: il VO2max si guarda al polso
Il test del VO2max è importante, si sa, perché ci permette di calcolare il consumo di ossigeno durante uno sforzo e quindi di orientare i nostri obiettivi e la preparazione necessaria per raggiungerli. E voi, lo avete mai fatto? Da oggi è ancora più semplice: grazie agli orologi Garmin più recenti con sensore ottico integrato potete ottenere una stima del vostro VO2max senza bisogno della fascia cardio. Una bella comodità, no?
Fino ad oggi la fascia cardio era indispensabile per questo tipo di test, con le conseguenze che inevitabilmente comporta, prima fra tutte la scomodità, soprattutto per le donne. Una fascia posizionata sotto al seno non è il massimo della praticità, può dare fastidio, specie quando le temperature si alzano.
Ora invece basta avere al polso, ad esmpio, un fēnix 5 Plus, Forerunner 645 o un vivosmart 4, per avere in qualunque momento una stima del vostro VO2 max, frutto della lettura dei dati di frequenza cardiaca provenienti dal sensore cardio posizionato sul fondello dell’orologio. Il dispositivo può calcolare non solo il VO2 max per il running, ma anche per il ciclismo. Per farlo, vi basta abbinarlo con un sensore di potenza Vector 3, se compatibile.
Se siete atleti alle prime armi, già questa stima sarà molto utile per i vostri allenamenti. Non dimenticate, però, che per una valutazione funzionale più precisa la fascia cardio è davvero indispensabile.
In questo caso vi consigliamo di associare la fascia HRM-Runo HRM-Tri al vostro cardiofrequenzimetro Garmin, un’opzione che vi permetterà anche di ottenere un’analisi avanzata delle dinamiche di corsa: l’oscillazione verticale del busto, il tempo di contatto con il suolo, il bilanciamento tra piede destro e sinistro, la cadenza, la lunghezza della falcata e il rapporto verticale tra lunghezza del passo e oscillazione del busto.