InReach è molto più di un semplice PLB
Lo sviluppo e la diffusione della tecnologia cellulare ha rivoluzionato, nel bene e nel male, le abitudini quotidiane di tutti noi, dando a volte la percezione che lo smartphone – e le relative app – sia ormai l’unico dispositivo da usare, a prescindere dalle attività che pratichiamo.
Per quanto riguarda il mondo outdoor, frequentando ambienti lontani da zone urbanizzate, ancora oggi lo smartphone e la tecnologia GSM possono riservare delle limitazioni dovute alla mancanza di copertura e, nel momento in cui si debba/voglia comunicare con qualcuno, che sia un semplice saluto o una richiesta di soccorso, il nostro smartphone potrebbe risultare inutilizzabile.
L’unico sistema di comunicazione che oggi garantisce copertura costante e globale è quello satellitare. Prevede operatività su tutta la superfice terrestre ed esistono diverse tipologie di strumenti che sfruttano tale sistema. Nel mondo outdoor possiamo concentrarci su due prodotti che all’apparenza risultano simili ma, in realtà, offrono prestazioni molto diverse: trasmettitori PLB e tecnologia InReach.
Che cos’è un PLB e come funziona
I PLB (Personal Locator Beacon) sono trasmettitori che utilizzano la frequenza radio 406 MHz per comunicare con costellazioni di satelliti dedicati, parte geostazionari e parte in orbita polare bassa, che provvedono a rilanciare il segnale alle stazioni terrestri preposte all’organizzazione di soccorsi. In Italia la responsabilità è della stazione satellitare ITMCC COSPAS-SARSAT (dipartimento della protezione civile con sede all’aeroporto di Bari Palese).
I modelli meno recenti di PLB usano la sola frequenza radio per una sorta di radiolocalizzazione della sorgente del segnale con un margine di precisione che può essere di parecchi chilometri, situazione che in ambiente marino può essere tollerata ma in ambiente terrestre non garantisce il tempismo di intervento necessario.
I PLB più recenti sono muniti anche di ricevitore GPS in modo da trasmettere sempre sulla frequenza 406 MHz anche le coordinate geografiche e ridurre drasticamente il raggio di ricerca della fonte del segnale. Alcuni modelli inoltre utilizzano anche le frequenze radio analogiche 121,5 MHz che sono attualmente usate dai mezzi da aerosoccorso per stabilire, sempre in regime di radionavigazione, la sorgente del segnale.
A livello pratico, dopo l’acquisto di un PLB, bisogna procedere con la registrazione con i dati di marca, modello e numero di serie, oltre chiaramente ai dati dell’utilizzatore, compresi i contatti di emergenza necessari in caso di attivazione di una richiesta soccorso. La registrazione prevede la compilazione di un modulo, disponibile in PDF sul sito del COSPAS-SARSAT, e la sua trasmissione all’organismo di competenza. Qualsiasi modifica, come per esempio un cambio di indirizzo, deve essere notificata attraverso la medesima procedura.
Queste informazioni devono includere un codice univoco (composto dal prefisso 247 per l’Italia a cui deve seguire il numero di matricola del PLB) che permette in caso di emergenza di associare il segnale di richiesta soccorso al registrante, al fine di ottimizzare le fasi di recupero. È quindi importante che il PLB venga acquistato nel proprio paese di residenza, viceversa esso dovrà essere riprogrammato dal produttore per la modifica software del prefisso nazionale.
Da considerare che i PLB generalmente pesano di più rispetto ai trasmettitori satellitari bidirezionali, sono più ingombranti, non permettono il live tracking e la messaggistica. Inoltre la loro batteria non è sostituibile ne ricaricabile dall’utente.
PLB e InReach a confronto
Il limite del sistema PLB è che, una volta attivato il segnale di emergenza, all’utente non resta che attendere passivamente l’arrivo dei soccorsi, senza poter avere aggiornamenti sullo sviluppo degli stessi e senza possibilità di fornire informazioni utili al buon fine delle ricerche.
Il sistema InReach di Garmin, in linea di principio, funziona allo stesso modo: viene lanciato manualmente l’SOS tramite un apposito pulsante e parte una richiesta di soccorso con la posizione GPS (tutti i modelli ne sono provvisti). Rispetto al PLB, sia la rete satellitare di appoggio che la struttura terrestre di ricerca e soccorso sono diverse.
I satelliti su cui si appoggia il sistema InReach sono parte della costellazione Iridium, sistema di telecomunicazioni commerciale che garantisce la maggior copertura disponibile – anche a livello polare – e che oggi risulta essere in assoluto il network più performante di comunicazione satellitare. Invece, la struttura terrestre di organizzazione ricerca e soccorso che riceve i segnali inviati da InReach è GEOS, società privata con base negli Stati Uniti e filiali operative in tutto il mondo 24 ore su 24, 7 giorni su sette.
COMUNICATO STAMPA: Garmin acquisisce GEO Worldwide
La vera e sostanziale differenza tra i due sistemi è che, mentre il PLB si limita ad inviare la richiesta di soccorso e si resta in attesa in modo passivo dell’arrivo dei soccorsi (supponendo l’assenza di altri sistemi di comunicazione), il sistema InReach permette una comunicazione bidirezionale continua, nel senso che, oltre all’invio della richiesta di soccorso, lo strumento permette di comunicare continuamente tramite scambio dati (SMS o email) con i propri contatti di emergenza e, soprattutto, con l’operatore di GEOS che ha preso in carico la richiesta di soccorso. Tutto sfruttando sempre la connessione satellitare Iridium.
Questa opzione di comunicazione continua ha molti aspetti positivi come, ad esempio, contribuire ad abbassare la soglia di ansia o stress del malcapitato che può ricevere consigli su come ottimizzare le proprie risorse e/o fornire informazioni utili alle squadre di soccorso (numero di persone coinvolte, condizioni ambientali, necessità di farmaci particolari, etc…).
InReach va oltre la richiesta di soccorso
Fino ad ora ci siamo limitati a considerare la situazione limite, quella in cui si lancia un SOS, e abbiamo visto che già in questa situazione le differenze tra i due sistemi sono sostanziali e non secondarie. Ma mentre il PLB è limitato a questa funzione, seppure molto importante, il sistema InReach può fornire un operatività più completa essendo a tutti gli effetti un comunicatore bidirezionale operativo senza vincoli di copertura.
La tecnologia InReach vi permette di restare continuamente in contatto con i vostri cari, inviare e ricevere messaggi SMS ed email e persino farvi seguire in tempo reale durante i vostri spostamenti tramite la condivisione della posizione sul web.
Senza dimenticare le funzioni di navigazione GPS, dove Garmin è riconosciuta come leader da sempre. Infatti il sensore integrato negli strumenti InReach non serve solamente ad inviare la posizione in caso di richiesta di soccorso ma viene usato, a seconda dei modelli, per eseguire una vera e propria navigazione outdoor.
Già nel modello InReach Mini, nonostante le dimensioni e peso ridottissimi, è presente un display su cui visualizzare le informazioni di navigazione di base come distanza e direzione verso delle posizioni salvate. Invece, i portatili dedicati al mondo outdoor come GPSMAP 66i o Montana, che integrano comunque la tecnologia InReach, grazie ad un display più grande e le mappe topografiche sono stati progettati proprio per la navigazione.
Costi
L’argomento costi è chiaramente il più spinoso, ma dopo aver analizzato le caratteristiche dei due sistemi possiamo fare delle valutazioni più consapevoli.
Il sistema PLB, a parte il costo dello strumento (molto simile a quello di un dispositivo inReach), non prevede alcuna spesa aggiuntiva per la registrazione e l’attivazione. È perfettamente operativo in fase di richiesta soccorso ma è limitato a questa funzione, sicuramente fondamentale ma vissuta in modo passivo. In realtà, una spesa occulta c’è: il PLB necessita di una revisione periodica proprio come le automobili, per cui dopo un periodo di tempo in genere pari a 5 anni (e in ogni caso dopo l’attivazione del beacon) va inviato al produttore per la sostituzione della batteria.
Il sistema InReach, proprio per la caratteristica di essere un comunicatore satellitare bidirezionale, prevede l’attivazione di un servizio di traffico dati, esattamente come si fa normalmente con gli operatori di telefonia mobile. Esistono diversi livelli di abbonamento tagliati su misura per tutte le esigenze: chi dedica alla propria attività solo un paio di settimane l’anno può scegliere l’abbonamento mensile, in modo da poter sospendere la fatturazione nel periodo di mancato utilizzo; chi ne fa un utilizzo professionale può invece scegliere un abbonamento annuale, nel complesso più conveniente.
Conclusioni
La scelta di un dispositivo come Garmin inReach è indubbiamente la migliore. Dal punto di vista dell’emergenza pura, oltre a garantire un alto livello di sicurezza, inReach consente una comunicazione diretta con gli operatori, e garantisce una maggior efficacia nelle operazioni di soccorso. Ma inReach, teniamolo presente, è anche un comunicatore satellitare e offre la possibilità di mettersi in contatto con i propri amici o parenti anche là dove non c’è una reale emergenza. Basta un messaggio per avvisare, per esempio, di un ritardo imprevisto ed ecco che molte preoccupazioni non sono da considerarsi più tali. Inoltre inReach è anche un vero e proprio navigatore GPS ad utilizzi outdoor, in alcuni casi anche con un mappa topografica digitale in dotazione. Sappiamo bene che in certe attività un centinaio di grammi in più nello zaino è importante… Perché allora dotarsi di due strumenti elettronici quando basta un inReach?