Kitesurf e Windsurf a Confronto
Si può stabilire se sia meglio il windsurf o il kitesurf? La questione tiene banco da tempo, sotto gli ombrelloni e tra i club delle località marine a vocazione sportiva, almeno da quando quest’ultimo si è affacciato alla ribalta degli sport acquatici e ha cominciato a farsi spazio tra le spiagge più ventose del pianeta, conquistando un numero sempre più alto di praticanti.
Per rispondere a questa domanda è però necessario chiarire da subito un punto: le due discipline non sono antitetiche e spesso gli appassionati si dedicano a entrambe per trarre il meglio da ognuna e godere delle sensazioni uniche che entrambe sanno regalare.
Alla base della pratica deve sempre e comunque esserci una preparazione: per questo è importante frequentare corsi tenuti da istruttori esperti e qualificati e affidarsi a dispositivi in grado di aiutarci nelle valutazioni del meteo e delle condizioni del vento. Gli smartwatch Garmin con funzioni per specifiche per gli sport acquatici, come l’Instinct 2 Surf Edition, consentono di ricevere dati sulle maree e sulle condizioni atmosferiche utili per pianificare e gestire al meglio le uscite in mare in windsurf o kitesurf.
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È Meglio il Kitesurf o il Windsurf?
Sebbene appaiano in qualche modo simili, poiché entrambi sfruttano il vento per avanzare in acqua grazie a una vela e a una tavola, kitesurf e windsurf in realtà divergono per una serie di aspetti che abbiamo raccolto in questa guida. Ecco quali sono i principali.
Qual è più difficile. Si tratta del primo quesito cui si cerca generalmente di dare una risposta, anche al momento di scegliere se iniziare a fare kitesurf o dedicarsi al più tradizionale windsurf. In realtà non esiste una risposta univoca poiché sono numerosi i fattori da prendere in considerazione, non ultimo l’attitudine di ognuno e la predisposizione per un’attività piuttosto che per un’altra. Se per il primo la difficoltà maggiore consiste nell’imparare a governare la vela e riuscire a gestire adeguatamente la forza e la variabilità del vento, nel secondo è il rapporto con la tavola a dover essere curato nel dettaglio, per permettere di planare sull’acqua in assoluto controllo e sfruttare il moto ondoso per compiere salti ed evoluzioni.
Quale si impara più velocemente. Altra domanda fondamentale, per chi è alla ricerca di un corso da frequentare durante la vacanza al mare o desidera cimentarsi in una nuova attività, riguarda la possibilità di apprendere velocemente uno sport. Le tempistiche in generale sono simili: un corso base di una settimana è utile in entrambi i casi per imparare le prime basilari manovre, ma non consente di acquisire autonomia tale da permettere di uscire in mare in assoluta sicurezza e consapevolezza. Nel windsurf, infatti, oltre al rapporto con la tavola e alla gestione dell’equilibrio, occorre associare la capacità di utilizzare adeguatamente il boma per strambare e riprendere la via del ritorno. Nel kitesurf, d’altro canto, la manovra relativa all’uscita dall’acqua è uno degli step più impegnativi, e necessari, per acquisire autonomia in partenza e riprendere la via del rientro anche in caso di cadute in acqua.
Quale dei due è più sicuro. Per rispondere a questa domanda occorre fare una premessa di base: che si tratti di windsurf o kitesurf, la sostanza non cambia, poiché in entrambi i casi occorre avere una buona dimestichezza con l’acqua, saper gestire con calma eventuali imprevisti e, soprattutto, conoscere bene il vento e le regole di navigazione. La possibilità di effettuare con più facilità salti ed evoluzioni in aria forse rende il kitesurf più imprevedibile: ma per un’attività sicura per sé stessi e per gli altri non si può prescindere dal sapere come gestire gli incroci con altri natanti e kiter e come affrontare le precedenze in mare.
Quale dei due è fisicamente più impegnativo. Cimentarsi in una nuova disciplina richiede sempre un’elevata dose di impegno, concentrazione e attenzione: i movimenti all’inizio non sono ancora automatici e il timore di sbagliare porta spesso a contrarre i muscoli del corpo oltre il necessario. Superata però la fase iniziale, la postura diventa automatica e la gestione dell’attrezzo si fa più naturale e istintiva e permette di sperimentare tecniche e manovre con più sicurezza e minor sforzo. Contrariamente a quanto si possa pensare, nel kitesurf non sono tanto le braccia a lavorare quanto i muscoli della fascia addominale e i dorsali: nel windsurf, oltre agli addominali sono i glutei e i muscoli delle gambe ad essere interessati maggiormente dall’azione. In entrambi i casi comunque è importante, anche se non strettamente necessaria, una buona condizione fisica in grado di favorire i tempi di recupero e l’attività prolungata, tipica delle lunghe giornate di allenamento in spiaggia.
Costo delle attrezzature. Anche gli aspetti economici possono contribuire a far propendere per una disciplina o per l’altra: i costi per un’attrezzatura da kitesurf o windsurf non si discostano molto per chi desidera acquistare un set completo. In entrambi i casi le cifre possono aggirarsi tra le svariate centinaia e alcune migliaia di euro, a seconda della tipologia e della qualità. La passione e la sempre maggiore confidenza che avrete nei confronti della disciplina scelta, inoltre, vi porterà presto a valutare nuovi acquisti e ad arricchire il vostro set con vele di differente grandezza, da utilizzare a seconda della forza del vento e dispositivi in grado di supportare le uscite in mare e migliorare la qualità delle vostre prestazioni.
Instinct 2 Surf Edition è lo smartwatch Garmin, robusto e impermeabile, ideale per gli sport acquatici. È dotato di app specifiche per ogni disciplina e vi permette di rilevare posizione GPS, velocità, distanza e frequenza cardiaca mentre siete in acqua.
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