Marco De Gasperi: un sogno chiamato Monte Rosa
“Oggi l’istinto mi ha riportato su tutti i miei sogni incompiuti, a partire dai primi, quelli fatti da un ragazzino che sognava unicamente di scalare le montagne di corsa”.
Marco De Gasperi
Tornare sulla cima del Monte Rosa, là dove tutto è cominciato, 25 anni fa.
Rivivere le emozioni di quando, sedicenne, raggiunse in vetta la Capanna Margherita.
Marco De Gasperi, campione del mondo di sky running, ci riproverà e questa volta tenterà di passare alla storia.
Il suo obiettivo? Battere il record di ascensione e discesa al Monte Rosa.
Noi lo seguiremo da vicino in quest’impresa, raccontando la sua preparazione e le tappe di avvicinamento. Intanto ci siamo fatti raccontare da lui cosa farà, come e perché.
La prima volta che sono salito sul Monte Rosa avevo 16 anni. Era il 1993 e quella fu la mia prima gara di sky running, in un momento in cui questa disciplina era ancora più di nicchia rispetto ad oggi.
Alagna – Monte Rosa – Alagna: 35 km e circa 7mila metri di dislivello, tra salita e discesa.
Impiegai 5 ore e 46’ e arrivai decimo assoluto. Un risultato incredibile se penso che ero poco più che un bambino, completamente inesperto e attrezzato solo di una passione smisurata per la montagna.
Quando ho fatto il record di ascesa al Monte Bianco, nel 2015, e all’Ortles, pensavo di aver chiuso il cerchio, invece grazie al progetto Boy Mountain Dream mi è tornata la voglia di salire in cima al Monte Rosa e provare a sfidare quel record che ora è del grande Fabio Meraldi, un’icona dello sky running e un mito ancora oggi.
Lo stesso Fabio Meraldi che deteneva, prima di me, il record di ascesa al Monte Bianco.
Anche in questo caso, dal quel record sono passati più di vent’anni. Le montagne sono cambiate tantissimo e così anche la preparazione ad una salita come questa. D’altra parte lui stabilì il record durante la gara, con lo stimolo di avversari fortissimi, come Matt Carpenter, con cui duellò fino all’arrivo in vetta; quando ci proverò io a giugno, invece, sarò solo.
Meglio? Peggio? Non lo so.
Di certo il suo record è straordinario: 4 ore e 26’ totali.
Per salire ha impiegato 3 ore e 14’, ed è un tempo con cui credo di potermi confrontare; Fabio poi scese in poco più di un’ora e 10, un tempo incredibile.
Certo, se le lingue di neve si conserveranno ancora, coprendo lo strato sottostante di rocce e sassi, la discesa sarà più facile, ma tentare di battere il record di Fabio è sicuramente un progetto molto ambizioso, anche perché dopo i 4mila è davvero difficile spingere il fisico al massimo.
Intanto quest’anno si correrà di nuovo la Alagna-Monte Rosa-Alagna, che dal 1994 era stata sospesa. Sono curioso di vedere come gli atleti affronteranno la gara e che tempi faranno.
Battere il record non è affatto scontato: dovranno esserci condizioni favorevoli e io dovrò essere al mio meglio, però intanto mi sto allenando tantissimo, con il supporto immancabile del mio Garmin fenix5 S, che mi è di grande aiuto sia in gara che in allenamento.
Ho voglia di mettermi alla prova e questo tentativo è uno stimolo incredibile.
Sarà un po’ come tornare bambino.