Roberto Zanco, né Primo né Ultimo: Semplicemente Finisher!
Roberto Zanco è un Finisher. Suseganese, con una lunga esperienza in gare di trail running, partecipa al TOR per la prima volta solo nel 2021. Roberto è la vera espressione del valore di essere Finisher: ultimo a tagliare il traguardo, sì, ma pur sempre un Gigante.
52 anni, sposato, Roberto corre per passione da una decina di stagioni iniziando con qualche gara della sua zona passando poi a distanza più lunghe. Si allena sulle colline e va in montagna nei weekend. La distanza più lunga prima di TOR330? I 160Km del Trail della Bora.
Con la gara del 2021 ha corso più del doppio senza mai arrendersi e arrivando l’ultimo giorno disponibile per chiudere TOR in centro a Courmayeur, tra due ali di folla in delirio per lui.
Due chiacchiere con Roberto
Se ti dico TOR, la prima immagine che ti viene in mente, sei tu all’arrivo o un momento particolare che hai vissuto durante le tue gare?
Sicuramente l’arrivo perché l’emozione vissuta quando passi sotto il traguardo si concentra tutta li. Ma, al pari con l’arrivo, c’e’ un’altra (altre) immagini che sono nel mio cuore e che riaffiorano quando penso a TOR: parlo dell’incredibile affetto della gente, i loro sorrisi e i loro applausi. Nonostante avessi alle mie spalle altre gare, qui al TOR il sostegno delle persone mi ha impressionato: bellissimo, fantastico. Se sono un finisher è anche merito loro.
Viaggio o gara sono due concetti che in un evento come il TOR si fondono: succede anche te?
Assolutamente viaggio, l’ho approcciato come un viaggio. Io non ero mai stato in val d’Aosta (!!, ndr), vedere quei panorami e scoprire di km in km i cambiamenti del territorio, della natura e delle montagne è qualcosa che ti resta. Il TOR è un viaggio.
Diamo qualche consiglio a chi si sta avvicinando al mondo di trail e ultra: quando si è pronti per TOR, quando è il momento di provarci?
Il momento giusto non c’è. Se sei pronto lo scopri solo facendolo perché per quanto ci si possa preparare, il viaggio è talmente lungo che ci sono tante incognite (a partire dal meteo) che è impossibile definirsi PRONTI.
Testa e gambe hanno lo stesso peso per arrivare alla fine della gara?
La preparazione ti sposta fisicamente ma è la testa che ti dice di andare avanti, di non mollare. Io stesso, non avendo molta esperienza, ho accelerato all’inizio ma ho rischiato grosso di “bruciami”. È la testa che ha tenuto permettendomi di arrivare alla fine.
Da Finisher cosa auguri a chi correrà per la prima volta TOR quest’anno (qualsiasi Gara del circuito TorX)?
Intanto, divertitevi e godetela. Certo, arrivare alla fine è una bella soddisfazione, ma cercate di divertirvi. Lo sport, per i non professionisti, del resto, è divertimento e benessere. Godetevi ogni singolo chilometro, ogni persona che incontrerete e ogni luogo che scoprirete: vi lascerà molto di più di quello che vi aspettate.