Come scegliere le scarpe da triathlon per la corsa e la bici
Come scegliere le scarpe da triathlon? Lo abbiamo chiesto ad Alessia Orla, campionessa italiana di triathlon sprint che, soprattutto per le distanze corte, ha una certa esperienza. Per lei, che ama la velocità, scarpe secche e reattive oltre, ovviamente, a due fedeli compagni di gara e allenamento: Forerunner 945 ed Edge 530.
Scarpe triathlon per la corsa: protezione o velocità
In generale, le scarpe da corsa per il triathlon si dividono in due grandi famiglie:
- quelle con la suola secca;
- quelle con la suola ammortizzata.
Non esiste un modello giusto e uno sbagliato. La scelta di una scarpa da triathlon è molto soggettiva: dipende dalle esigenze personali, dalla sensazione con cui ci piace correre, dalle distanze che dobbiamo affrontare.
Personalmente preferisco una scarpa più secca, perfetta per chi, come me, non ama gli appoggi troppo elastici. Nelle gare veloci e corte, come il triathlon Sprint, mi garantisce la giusta reattività, e anche in allenamento la resa per me è ottima. La consiglio a chi gareggia su distanze brevi, se è già allenato e a buon livello.
Una scarpa secca, però, è anche meno protettiva e di questo dovete tenere conto, specie se siete principianti. Nelle gare lunghe, con tempi d’appoggio prolungati, dopo un infortunio oppure se avete bisogno di maggiore protezione per la caviglia, meglio una scarpa più ammortizzata.
Tenete presente che stiamo parlando di scarpe adatte a chi ha un appoggio neutro. Pronatori e supinatori devono scegliere scarpe da triathlon per la corsa adatte alle loro specifiche esigenze.
Scarpe da gara e per gli allenamenti
Anche le scarpe da corsa più robuste si consumano. La loro durata dipende molto dalla struttura, dai materiali e da quanto la usate ma, in generale, andrebbero cambiate in media ogni 300-400 km. Ecco perché è bene dotarsi di due paia di scarpe da triathlon: uno per gli allenamenti e uno per le gare.
In allenamento, optate per una scarpa da triathlon più pesante se vi aspettano dei lunghi estensivi e lavori da 40-50’ non particolarmente impegnativi; per i lavori veloci, come variazioni, ripetute, in pista e in strada, e per le gare, meglio invece una scarpa più reattiva e leggera.
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Personalmente in gara uso scarpe molto leggere, ma non è sempre stato così: fino a qualche anno fa per il triathlon olimpico usavo scarpe più ammortizzate, perché non avevo ancora confidenza con la distanza quindi mi serviva una maggiore protezione. Anche in questo caso, la scelta della scarpa da triathlon è molto soggettiva.
Tenete presente che le scarpe da gara potranno accompagnarvi indicativamente per un’intera stagione, mentre quelle da allenamento dovranno essere cambiate più spesso, in base al chilometraggio. Per capire quando una scarpa è da cambiare, fate attenzione prima di tutto alla suola, che non deve ovviamente essere troppo consumata. Vi saranno utili anche le sensazioni durante la corsa: spesso una scarpa scarica appare immediatamente meno performante, in termini di reattività o ammortizzazione. Fate attenzione anche all’usura della tomaia e alla tenuta delle cuciture, altri due indicatori importanti per capire quando è ora di cambiare le vostre scarpe da triathlon.
Certo, bisogna sempre valutare l’aspetto economico, ma almeno differenziate scarpe da allenamento e scarpe da gara e tenete d’occhio lo stato di salute delle vostre scarpe, perché una scarpa da triathlon troppo consumata non è in grado di proteggervi come dovrebbe.
In generale, se siete neofiti vi sconsiglio scarpe troppo secche per uno sprint, perché rischiereste di farvi male; senza ripiegare su quelle da allenamento, che sono probabilmente anche troppo ammortizzate, scegliete una via di mezzo, una scarpa intermedia, buon compromesso tra protezione e reattività. Se siete triatleti esperti, invece una scarpa secca sullo sprint è perfetta.
Aggiungo un piccolo consiglio: se fate gare corte, provate a sostituire i lacci delle scarpe da triathlon classici con i lacci elastici, facilmente reperibili in commercio: vi permetteranno di infilare le scarpe da running in pochi secondi e non dovrete sprecare tempo per allacciarle.
Calzini sì o calzini no?
C’è poi la questione legata all’uso dei calzini durante le gare. Anche questa una scelta soggettiva, ma in linea di massima per le gare lunghe non è consigliabile infilare la scarpa da triathlon senza calzini. Non solo. Dovendo correre una maratona o una mezza maratona bisogna accertarsi che siano messi bene, senza pieghe fuori posto che potrebbero diventare un serio problema. Addirittura, c’è chi mette il calzino direttamente dopo la frazione di nuoto, prima di affrontare la bici. Sicuramente una comodità in più.
Nelle gare corte, invece, per 40 minuti di gara, si può anche pensare di correre senza i calzini, senza avere grossi problemi e risparmiando qualche secondo.
Scarpe per la bici da triathlon
Anche quando si tratta di scarpe da triathlon per la frazione di bici è consigliabile averne due paia, uno per l’allenamento e uno per la gara. Per l’allenamento, preferisco utilizzare una scarpa da ciclismo classica, che resta ben fasciata al piede e mi permette di spingere sempre per i diversi lavori che mi aspettano. Nelle gare però la scarpa da bici, non è consigliata: è più scomoda da mettere e rischia di far perdere tempo prezioso nei cambi, specie se le gare sono veloci e su distanze corte. Dopo la frazione di nuoto si sale in bici al volo e la scarpa deve essere veloce da infilare.
In questo caso preferisco la scarpa da bici specifica per il triathlon, che di solito ha una fascia in velcro: pratica e veloce da mettere. Le scarpe da triathlon sono attrezzate con un occhiello a cui agganciare l’elastico attaccato al telaio della bici: quello che vi permetterà di trovare la scarpa già in posizione orizzontale, pronta per essere calzata.
Per le scarpe da bici per il triathlon c’è chi preferisce il velcro e chi invece il sistema a boa, una rotella, posizionata sul dorso del piede che permette di regolare l’aggancio. La scelta è personale e fino a che si tratta di gare corte, la chiusura a boa ci può stare. Attenzione per perché si tratta di un sistema meccanico che, con l’usura, tende a perdere un po’ la funzionalità. Se si usano le stesse scarpe anche in allenamento la loro durata si riduce ulteriormente.
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Personalmente preferisco le scarpe a chiusura con velcro, più pratiche da mettere e funzionali. Per le gare lunghe, come Ironman e mezzi Ironman assicuriamoci di avere una scarpa comoda, aderente ed efficace, perché ci dovrà accompagnare per molti km senza farci perdere la spinta.