Tecniche di Wing Foil
Sempre più apprezzato dagli amanti degli sport acquatici, il wing foil è ormai ampiamente diffuso anche nei nostri mari, grazie alla possibilità di planare sull’acqua e offrire così una sensazione unica, a metà strada tra la navigazione e il volo. Per riuscire a compiere evoluzioni e veleggiare spinti dal vento è però necessario padroneggiare le principali tecniche di wing foil: se per chi pratica wind surf o kitesurf, sport in un certo senso affini, il compito può apparire più semplice, per i principianti che desiderano avvicinarsi a quest’attività è bene valutare l’opzione di frequentare un corso apposito. Nelle nostre spiagge non è difficile trovare centri attrezzati, dove istruttori esperti possono fornire consigli utili per apprendere le tecniche di base necessarie per godere di quest’esperienza nel migliore dei modi e in sicurezza.
È importante, inoltre, monitorare con dispositivi adeguati la propria condizione fisica: stare in acqua per molto tempo è un esercizio impegnativo che richiede energie e un buon livello di preparazione. Gli smartwatch Garmin per gli sport acquatici forniscono informazioni preziose per gestire al meglio le uscite in acqua, come la frequenza cardiaca al polso e il monitoraggio dell’energia Body Battery. Assieme al GPS integrato, alle informazioni sulle condizioni meteo e sulla direzione e intensità del vento, i wearable Garmin sono gli strumenti perfetti per le uscite in wing foil.
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Principali tecniche per Wing Foil
Apprendere le tecniche di base del wing foil è, per i principianti e per gli atleti già abituati agli sport acquatici, un percorso che prevede alcuni step fondamentali. La prima raccomandazione, tuttavia, è per tutti quella di approcciarsi con attenzione a questa disciplina e all’ambiente marino, valutando con attenzione le condizioni del meteo, la forza del vento, la presenza o meno di onde e di altri natanti nella zona. Occorre, inoltre, evitare di accelerare i tempi: capire a fondo cos’è il wing foil è, infatti, un elemento essenziale per entrare in sintonia con lo spirito di questa disciplina e per raggiungere, così, la piena padronanza delle principali manovre. Vediamo insieme quali sono.
Manovrare la vela
Il primo passo da compiere per padroneggiare le tecniche di wing foil non si affronta a contatto con l’acqua, ma con i piedi ben saldi sulla sabbia. Prima di imparare a stare in piedi sulla tavola, infatti, bisogna prendere confidenza con il wing, una vela che, a differenza di quanto accade nel windsurf o kite surf, non è collegata alla tavola o al corpo del rider, ma è completamente libera. Questa fase iniziale prevede l’apprendimento del corretto posizionamento delle mani sull’impugnatura, sia essa composta da un boma o da maniglie morbide, in modo da trovare la giusta angolazione in base alla direzione del vento. Importante è, poi, acquisire la capacità di sollevare, abbassare e ruotare l’ala con destrezza e precisione, evitando che tocchi terra o impatti sulle gambe, situazioni che potrebbero provocare un brusco rallentamento della velocità durante la navigazione.
La partenza in acqua
Il waterstart rappresenta il primo impegnativo step da superare per ogni aspirante wingfoiler. La posizione iniziale consiste nell’inginocchiarsi di traverso rispetto alla lunghezza della tavola con il vento che soffia alle spalle: l’ala, nel frattempo, deve essere tenuta con una mano sopra l’altezza delle spalle, a mo’ di aquilone. A questo punto, impugnando il boma con la mano anteriore prossima al bordo d’attacco e con quella posteriore vicina al bordo d’uscita, è il momento di provare a sfruttare la pressione che il vento esercita sull’ala per sollevarsi, poggiando prima il piede posizionato verso il nose e poi quello verso la poppa. In questa fase la tavola inizierà a muoversi, favorendo la stabilità e consentendo di stare ritti nella zona centrale del board.
Il pumping nel Wing Foil: come iniziare a planare
Apprendere al meglio la tecnica di wing foil detta pumping – o pompaggio – è cruciale per questa disciplina: è grazie ad essa che si riesce a planare e raggiungere la sensazione di volare sull’acqua. Fondamentale è, in questa fase, poter contare su un vento capace di garantire la velocità necessaria per favorire il lavoro del foil e generare l’effetto di portanza che consente al piantone, posto sotto la superficie, di issarsi fuori dall’acqua.
Perché ciò accada, il rider, una volta in piedi e raggiunta la velocità ideale, deve iniziare a manovrare l’ala con un movimento circolare dall’esterno verso l’interno e dall’alto verso il basso, flettendo al contempo le gambe in modo da spingere il piede posteriore sulla tavola: le ali del foiler reagiranno a quest’azione, rimbalzando verso la superficie dell’acqua e sollevando il board fino a raggiungere la condizione di planata.
Wing foiling e andatura di bolina
Una volta raggiunta la velocità di crociera, ci si può concentrare sulla rotta effettuando movimenti fluidi e piccoli spostamenti del baricentro: durante questa fase il corpo deve essere leggermente piegato all’indietro in modo da fare da contrappeso e contrastare così la spinta del vento sull’ala.
La situazione, però, cambia quando si tratta di muoversi in direzione opposta al vento, sfruttando l’andatura di bolina. Questa tecnica di wing foil, e più in generale degli sport acquatici a vela, consente di navigare controvento ed è indispensabile per poter gestire le rotte in qualunque direzione. Per fare ciò, occorre procedere cioè a zig zag, sfruttando la differenza di pressione che si genera sulle vele quando queste sono indirizzate con un angolo compreso grossomodo tra i 35 e i 45/50 gradi rispetto alla direzione dalla quale proviene il vento. Man mano che si prenderà confidenza con la propria attrezzatura da wing foil, sarà possibile bordeggiare con angoli sempre più stretti e con un’andatura sempre più veloce.
Cambi di direzione
Conoscere a fondo i cambi di direzione rappresenta l’ultima fase per una pratica sicura e gradevole di questo sport. Che si tratti di virare, ovvero di orientare la prua della tavola in direzione del vento per cambiare bordo di navigazione durante la bolina, o di strambare, ovvero di modificare la direzione della tavola in modo da ottimizzare la sua traiettoria sottovento, il dominio di queste tecniche di wing foil richiede precisione e tempismo, aspetti che possono essere raggiunti solo attraverso una pratica costante.
In fase di avvicinamento al cambio di traiettoria, il wing deve essere tenuto con la mano anteriore, in posizione neutra – ovvero sventata: una volta ultimata la manovra sarà poi necessario invertire la posizione delle mani ed effettuare alcune pompate utili per rimanere alti sull’acqua. Il segreto per una transizione efficace da una direzione all’altra risiede principalmente nel riuscire a mantenere, durante le manovre, una velocità sufficiente da impedire al foil di affondare.
Un ultimo consiglio: per essere efficaci e controllare con sicurezza ogni situazione è importante, soprattutto per i principianti, indossare i principali dispositivi di sicurezza – casco e giubbotto salvagente – e strutturare un programma di allenamenti finalizzato a garantire un’adeguata preparazione fisica e una maggiore resistenza alla fatica, così da prolungare la permanenza in acqua.
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